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3Ne La casa nel vicolo, la scrittrice mette in risalto una donna sottomessa alla famiglia patriarcale siciliana, a cui è negata ogni autonomia e da cui ci si attende solo fedeltà ed obbedienza cieca. Questa sua denuncia la troviamo in tutti i suoi romanzi, la donna come "pupattola di cencio" che non ha voce per gridare i diritti negati di libertà ma che si salva estraniandosi da sè e dalla propria quotidianità.Maria Messina Nacque ad Alimena (1887-1944) da una famiglia baronale di Prizzi. Cresciuta a Messina, trascorse un'infanzia isolata, con i genitori e i fratelli. Durante l'adolescenza, viaggiò molto nel Centro e Sud dell'Italia, per via dei continui spostamenti del padre, finché, nel 1911, la sua famiglia si stabilì a Napoli. Maria Messina si autoeducò e fu, in seguito, incoraggiata dal fratello maggiore a iniziare una carriera come scrittrice. All'età di ventidue anni, iniziò una fitta corrispondenza con Giovanni Verga, e tra il 1909 e il 1921, pubblicò una serie di racconti. Visse molti anni a Mistretta, città in provincia di Messina, nel cuore dei monti Nebrodi, dove ambientò molti suoi racconti. La scrittura di Messina si concentrò soprattutto sulla cultura siciliana e, come temi principali, l'isolamento e l'oppressione delle giovani donne siciliane.La casa nel vicolo, segnò un punto di svolta nella scrittura di Messina, verso lo sfruttamento delle condizioni psicologiche.