Copenaghen, 1995. Liva Ladefoged ha quattordici anni e interpreta Santa Lucia al concerto del tredici dicembre. Il suo coetaneo Christoffer Blom è nel pubblico e, travolto da un colpo di fulmine, crede di star prendendo la febbre. Usciti dalla cattedrale, entrambi si scambiano uno sguardo che quasi sembra sussurrare un addio. Fortunatamente il Destino ha altri piani e, all'inizio dell'età adulta, Christoffer e Liva si incontrano ancora. Lui, da uomo ambizioso qual è, si gode gli anni migliori studiando medicina, mentre lei restaura ballate morte e nel frattempo evita le relazioni a causa del proprio cuore spezzato. Tra qualche ingestibile segreto, comincia un rapporto altalenante, quando ruvido quando dolce. Gli scontri si evolvono in confronti e l'equilibrio tra due anime tanto discordanti sembra possibile. Amore e amicizia però rimangono sospesi. Penzolano sotto fragilissimi compromessi.
La "Scatola delle ballate morte" è un romanzo per spiriti malinconici che hanno fame di finali agrodolci, ambientazioni esotiche e personaggi imperfetti. Ciò che la sua cornice desidera suscitare è un momentaneo senso di nostalgia.